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CANCRO DELLA PROSTATA

Le terapie focali del cancro precoce e localizzato della prostata rappresentano un'alternativa ai due attuali estremi terapeutici: la prostatectomia e la sorveglianza clinica. Sono in corso trials clinici riguardanti varie tecniche di terapia focale: la crioablazione, la terapia fotodinamica, la laser terapia interstiziale, la brachiterapia e la terapia con ultrasuoni focalizzati ad alta intensità a guida ecografica (HIFU). Quest'ultima è eseguita per via transrettale con apparecchiature dedicate. I dati della letteratura urologica riguardanti le esperienze cliniche con HIFU a guida ecografica mostrano un controllo locale della lesione nel 70-80 % dei casi.

InSightec ha progettato e realizzato un sistema di trattamento con ultrasuoni focalizzati guidati dalle immagini della RM per la terapia focale del cancro prostatico, ha testato il sistema con un trial preclinico su modello animale terminato alla fine del 2008 e ha pianificato l'inizio di trials clinici di fattibilità sull'uomo nel 2009 puntando a configurare una terapia da eseguirsi in unica sessione, ad alta precisione anatomica, a basso tasso di complicazioni e senza l'impiego di radiazioni ionizzanti.

Il sistema InSightec ExAblate 2100 per la prostata consente la termoablazione dell'intera ghiandola prostatica o di un settore di essa.
Il sistema è costituito da una sonda endorettale contenente un trasduttore phased array (1000 elementi) che eroga ultrasuoni focalizzati ad alta intensità, capace di variare elettronicamente la direzione del fascio, la profondità e le dimensioni dello spot di sonicazione assicurando, durante tutto il tempo di trattamento, la fissità del complesso sonda-strutture anatomiche. Nella sonda endorettale è compresa anche una bobina RM che, combinata con la bobina pelvica, fornisce le immagini diagnostiche per la pianificazione del trattamento e quelle termometriche per il controllo in tempo reale della necrosi coagulativa indotta sul bersaglio. La sonda è contenuta in un pallone di acqua fredda circolante che evita il surriscaldamento della parete rettale.
La qualità delle immagini di RM e la termometria RM assicurano la necessaria precisione della necrosi coagulativa del bersaglio senza provocare danni alle strutture circostanti (parete rettale, uretra prostatica, capsula, plessi nervosi e vascolari). Infatti, gli studi preclinici su modello animale hanno mostrato un'alta corrispondenza tra dose termica somministrata, volume non perfuso evidenziato da RM con contrasto subito dopo il trattamento, reperto anatomo-patologico macroscopico e reperto istologico di necrosi coagulativa indotta. Questi studi preclinici hanno consentito anche di valutare e ridurre i rischi di lesioni termiche sulle delicate strutture peri-prostatiche e di testare tecniche di sonicazione efficaci e rapide.

Il team multidisciplinare e il setting operativo dei dipartimenti uro-nefrologici costituiscono il contesto professionale e strutturale più adeguato per l'espansione della ricerca scientifica volta all'innovazione in questo ambito di cura.